keimmo

Nuovo Iscritto
Salve volevo chiedere un parere in merito a quello che mi è successo.
Presso una agenzia immobiliare ho sottoscritto una proposta di acquisto ove l'agente immobiliare ha utilizzato un prestampato ove veniva dichiarato che l'immobile era in regola con le norme urbanistiche.In base a tale proposta ho versato una quota per fermare l'immobile e poi provvedere al compromesso.
Da una verifica eseguita sulla planimetria allegata alla licenza edilizia ho rilevato che alcuni muri interni erano stati spostati e quindi che lo stato dei luoghi non corrispondeva alla licenza.
Posso chiedere l'annullamento dell'atto?
Nel caso il venditore voglia sanare la difformità è da eseguire prima o dopo il compromesso?
grazie.
 

Architetto

Nuovo Iscritto
Professionista
Da una verifica eseguita sulla planimetria allegata alla licenza edilizia ho rilevato che alcuni muri interni erano stati spostati e quindi che lo stato dei luoghi non corrispondeva alla licenza.

Concordo pienamente con Umberto sulle indicazioni;
vorrei precisarti una cosa, se l'immobile è in costruzione, allora in fase di chiusura dei lavori, il tecnico presenta una variante in corso d'opera e mette a posto tutte le modifiche apportate per ottenere l'agibilità, mentre se la costruzione è datata, allora le tue indicazioni rientrano nell'abuso edilizio e pertanto necessitano di una sanatoria...ed ecco che giustamente Granducato ti ha accennato che la scheda ctastale deve corrispondere allo stato di fatto... conclusione, fai mettere in ordine le difformità dal venditore e poi vai avanti con la procedura d'acquisto...in ogni caso, se vai avanti subito, fallo sottoscrivere nel compromesso che tutti gli oneri derivanti dalla sistemazione delle difformità edilizie sono a carico della parte venditrice...;)
 

keimmo

Nuovo Iscritto
L'immobile deve essere in regola per il rogito, anche perchè se non ci fosse corrispondenza fra catasto e stato di fatto il notaio non rogiterebbe neanche.

La documentazione probante ai fini legali è quella urbanistica e non solo catastale.
Quindi credo che se la proposta di acquisto è fondata su una dichiarazione mancante della segnalazione della difformità tra stato dei luoghi e quella presente in pianta allegata alla licenza edilizia, l'atto può essere considerato viziato e quindi nullo.
 

Umberto Granducato

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
La documentazione probante ai fini legali è quella urbanistica e non solo catastale.
Quindi credo che se la proposta di acquisto è fondata su una dichiarazione mancante della segnalazione della difformità tra stato dei luoghi e quella presente in pianta allegata alla licenza edilizia, l'atto può essere considerato viziato e quindi nullo.

Direi proprio di no. Il venditore ha tempo fino al rogito per sanare eventuali difformità. La nuova legge prevede la nullità per la non corrispondenza fra catasto e stato di fatto. Dipende anche se sono difformità sanabili o meno, ma la nullità per quello che tu dici non è prevista
 

pattypatty

Nuovo Iscritto
La documentazione probante ai fini legali è quella urbanistica e non solo catastale.
Quindi credo che se la proposta di acquisto è fondata su una dichiarazione mancante della segnalazione della difformità tra stato dei luoghi e quella presente in pianta allegata alla licenza edilizia, l'atto può essere considerato viziato e quindi nullo.

...mi intrometto nella discussione...
Ma quindi, leggendo quello che scrivi, secondo te è possibile vendere un appartamento che abbia
una difformità urbanistica rispetto ai disegni depositati in comune ai tempi della ristrutturazione,
semplicemente dichiarando nell'atto di vendita che esiste tale difformità?
Il notaio accetta di rogitare con una simile dichiarazione o pretende che la difformità venga
sanata prima del rogito?
 

tommaso gori

Membro Ordinario
Professionista
Non si può rogitare se è presente una difformità, può essere fatto sicuramente un compromesso ma certamente scriverei che ogni diffornmità dovrà essere sanata prima del rogito notarile pena la nullità dell'ato con tutte le conseguenze immaginabili.....
 

Ranieri Fochi

Membro Supporter
Agente Immobiliare
L'immobile deve essere in regola per il rogito, anche perchè se non ci fosse corrispondenza fra catasto e stato di fatto il notaio non rogiterebbe neanche.

Giustissimo!

Aggiunto dopo 1 :

è possibile vendere un appartamento che abbia
una difformità urbanistica rispetto ai disegni depositati in comune ai tempi della ristrutturazione,
semplicemente dichiarando nell'atto di vendita che esiste tale difformità

Certamente no. Deve essere fatto un accertamento di conformità e richiesta la relativa concessione in sanatoria prima del Rogito.
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Purtroppo l'entrata in vigore della legge 78/2010 è stata inopportuna, così come è stata formulata, per cui ci si trova a fronteggiare situazioni di difformità di cui, spesso, non si era neanche a conoscenza: lo spostamento di muri, prima, è stato considerato spesso ininfluente, soprattutto dove non modificava il numero dei vani.

Se fossi in Keimmo non sarei così severo nel giudicare un fenomeno che esiste nell'ottanta per cento degli immobili, soprattutto quelli anteriori al 1967...

Nel compromesso, pretendi che le difformità siano sanate prima del rogito e amen: a meno che si tratti di situazioni insanabili, non ci saranno problemi di sorta.

Silvana
 

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