PyerSilvio

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Agente Immobiliare
Non è esattamente così
il secondo cliente viene a vedere l'immobile con la consapevolezza che potrebbe arrivare secondo
(ma potrebbe anche arrivare primo bruciando sul tempo eventuali pretendenti se la precedente proposta non dovesse andare a buon fine)

Sapessi quante trattative ho chiuso grazie a proposte sottoscritte dal secondo proponente che, consapevole di dover aspettare, ha liberalmente formulato inserendo nella proposta stessa la consapevolezza che la sua offerta avrebbe avuto validità solo nel caso in cui il precedente accordo sottoscritto dal proprietario venditore non fosse andato a buon fine

Tutto nella trasparenza più totale ... senza inganni

La stessa cosa non si può dire per ciò che tu hai in precedenza postato e che di seguito cito e riporto.



Dai retta a zio ..... stai ancora in fase adolescenziale (buon per te)
Però professionalmente parlando
la vetustà o maturità è importante ;)

Se e' Impossibile sapere il numero delle trattative che hai concluso tramite il secondo proponente.

Con certezza invece, si puo' affermare che, se lavori con due clienti diversi, sullo stesso immobile, ne avrai concluse la meta'.

A meno che tu non voglia pure sostenere che la maturita' profassionale, abbia il potere di rendere opinabile, pure la matematica.
:D

Aldila' delle battute ribadisco:
In caso di errore.

Che e' quello di portare un secondo cliente presso un prodotto gia' impegnato.

Se la seconda proposta, e' piu' vantaggiosa della prima, si cambia cavallo.

In trasparenza, chiarezza, limpidezza e presa di responsabilita', certo, con la parte venditrice.

Il mediatore sta' in mezzo ed e' solo un vettore.
La decisione e' del venditore.

Mentre proporre, accompagnare, "ventilare" in seconda istanza, ad un altro cliente, un prodotto in prossimita' di essere venduto, non e' la maniera corretta di lavorare.

Meglio che le nuove generazioni lo sappiano.
 
Ultima modifica:

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Mentre proporre, accompagnare, "ventilare" in seconda istanza, ad un altro cliente, un prodotto in prossimita' di essere venduto, non e' la maniera corretta di lavorare.
La maniera corretta di lavorare è adattarsi alle circostanze ma pur sempre mantenendo un comportamento trasparente evitando le menzogne

è bene che le nuove generazioni lo sappiano ...
Sempre se ci vogliamo considerarei dei professionisti piuttosto che semplici venditori (di contratti per inciclopedie) senza scrupoli

dai retta a Zio ;)
 

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