se l'acquirente lo pretende, è da fare
Umberto, è la solita "sciocchezza" che continuiamo a ritrovare in tutte le discussioni (non da parte tua, ma vox populi). Poi alla fine tutti ci convinciamo che è così. Non è vero.
L'acquirente non è al di sopra della legge, e non ha diritti di pretendere ciò che non può pretendere per legge. Leggete una benedetta volta cosa dice la circolare, che approfondisce sta benedetta legge, e quindi è più specifica.
E' anche vero che lo spostamento di una parete potrebbe ridurre le dimensioni minime di una stanza, così come potrebbe cambiare il rapporto tra superficie illuminante e mq. Ma qui deve intervenire la serietà del tecnico che mi porto io acquirente per fare i controlli. Altrimenti come faccio ad accorgermi che la parete è spostata rispetto alla planimetria? Ho l'occhio clinico? In questi casi ci sarebbero dei veri e propri abusi, non sanabili. Quindi si esce comunque dal caso della "migliore rappresentazione grafica".
Attenzione: se si chiede ad un tecnico che dovrebbe poi completare la pratica, ovviamente risponderà che è un lavoro da fare sempre e comunque. Provate ad immaginare perché.
Tutto questo a rigore. Poi, considerando il periodo, considerando il fatto che l'offerta è enorme e la domanda scarsa, considerando che un acquirente è prezioso come un bicchier d'acqua nel deserto, può essere buon senso del venditore accogliere la richiesta dell'acquirente. Ma trattasi di concessione, non di un diritto. Se il mercato fosse al contrario, a favore dei venditori, ci sarebbe lo stesso questa concessione?
PS: sia ben chiaro che sono assolutamente contro abusi, mistificazioni di documenti, accordi sotto banco, ecc.ecc. Che questa legge sia stata fatta con i piedi (come quasi tutte negli ultimi anni), ne possiamo discutere quanto volete, che vada applicata arbitrariamente per una questione di comodo (si evitano inutili discussioni, tanto il proprietario paga, anche se non serve), non è corretto né giusto.