Hai ragione, infatti la legge serve proprio a questo. Se ci sono variazioni sullo stato catastale, sui vani o sul rendita catastale, allora bisogna adeguare le planimetrie allo stato di fatto. Se sposti una porta, senza alcuna variazione dei vani, no (semplicemente non c'è alcuna mancanza di conformità). Questo è perfettamente specificato dalla circolare.
Per la parete, lo ripeto ancora una volta, il discorso dipende, perché potrei portare un ambiente sotto la superficie minima o alterare il rapporto della superficie aeroilluminante. In questo caso non è più questione di adeguamento della planimetria, ma di un abuso non sanabile; si deve ripristinare lo stato di fatto. Idem con una veranda non autorizzata, o la chiusura di un portico.
Vedrete che questo problema verrà fuori sempre più spesso. In Italia c'è un'infinità di immobili, soprattutto ante '67, che hanno le planimetrie che non riproducono fedelmente lo stato di fatto. I motivi sono i più disparati: abusi a parte e modifiche non autorizzate, mai dichiarate, ci sono alcuni immobili con disegni planimetrici eseguiti male (era anche il mio caso, immobile del '39, disegno a mano su carta millimetrata), esecuzioni in opera leggermente differenti, tipo porte spostate, tramezzi diversi, ecc. Molti di questi casi continuano ad essere conformi, perché la legge non richiede per la perfetta corrispondenza dello stato di fatto alla planimetria, ma parla di conformità, la cui specifica definizione viene chiarita nella circolare.
Se qualcuno è in grado di dimostrare il contrario, lo faccia.