Bagudi

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@ Sormar
[quote=SORMAR;75568]Praticamente, in pieno rispetto della legge vigente riguardante l'edilizia convenzionata di proprietà, i comuni allo scadere dei 10 anni di convenzione riguardante l'inalietà degli immobili in oggetto permette la vendita degli stessi al valore di mercato. Comunque la legge vigente con tutte le modifiche subentrate in questi anni permette già di rivendere a prezzo di mercato allo scadere del vincolo con il proprio comune, può darsi che si possa rivendere anche prima dello scadere temporale della convenzione a prezzo di mercato, anche se di questo non ne sono sicuro. Forse questo articolo che hai trovato riguarda anche le assegnazioni in diritto di superficie (99 anni) Ciao[/quote]


Non diamo certezze che non hanno riscontro con la realtà.

Basta leggere una convenzione per rendersi conto che le cose non stanno così ed è molto pericoloso prendere iniziative che non tengano conto dei vincoli in essere.
Un conto sono le cose che pensiamo e che si leggono (tipo l'art. del Geom. Cinque) e un conto sono i fatti.

Se fai una vendita a prezzo libero, senza consultare il Comune e un notaio, rischi
1) che il notaio non ti stipuli
2) se anche il notaio stipulasse, che il comune ti faccia ricorso e l'acquirente vada nei guai insieme a te...

Stiamo attenti.

Silvana
 

teleqo

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Ti ringrazio per la precisazione.
Ho sbagliato io, infatti, a parlare di diritto di superficie.
Io infatti intendevo parlare degli immobili in diritto di proprietà.
Mi domando però come è meglio procedere per ottenere una Notifica dal Comune che siamo LIBERI da ogni vincolo.
Se io, assegnatario di un alloggio in Diritto di Proprietà dal 1989, mando una Lettera al Comune che io NON ho alcun Obbligo nei loro riguardi, cosa ottengo?
Grazie!
 

Bagudi

Fondatore
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Agente Immobiliare
Puoi provarci. Così vediamo ....

Ma scusa, la Convenzione che durata ha ?, quando scade ? e cosa c'è scritto sulle modalità di rivendita ?

Non fai prima ad andare in comune ?oppure, da un notaio, almeno capisci di cosa stai parlando...

Silvana
 

SORMAR

Membro Ordinario
Tengo a precisare che la mia interpretazione delle leggi vigenti riguarda esclusivamente le concessioni in diritto di proprietà e come tale i vincoli non possono essere perpetui ma limitati dalla convenzione stipulata per un determinato numero di anni (20/30 per quelle più vecchie e 10 per quelle più recenti) con l'aggiunta dei 5 anni per le convenzioni agevolate (cioè stipulate con il finanziamento di fondi pubblici statali).
Il coinvolgimento del comune con il quale si è stipulata la convenzione è sempre consigliato anche dopo la scadenza temporale della convenzione e si presuppone che esso prenda atto delle nuove normative vigenti.
E' vero che ogni convenzione và letta attentamente in quanto può riportare delle clausole che non sono ripetitive delle leggi in essere e come tali possono essere considerate come contratti privati.
Comunque sia il consiglio è quello di inoltrare al comune una richiesta per un qualsiasi atto di compravendita (anche dopo il termine della convenzione), apettare la risposta ed agire di conseguenza.:applauso:
 

SORMAR

Membro Ordinario
Ti spiego meglio la mia situazione:
L'abitazione è in edilizia convenzionata di proprietà con rilascio di abitabilità nel marzo del 1981.
Mio padre e mia madre si erano intestati in parti uguali; nel 1991 mio padre è morto e per successione legittima ho ereditato 1/4 dell'abitazione; adesso mia madre vuole donarmi la sua quota di proprietà (3/4) tenendo il diritto di usufrutto.
Io sono figlio unico, sono sposato e posseggo un'altra casa in comunione con mia moglie.
Ho inoltrato la domanda di permesso a stipulare l'atto al Comune di residenza, il quale a distanza di oltre un mese non ha saputo darmi ancora una risposta in quanto a detta loro non sanno come comportarsi in casi di donazione e si informavano presso altri enti.
La convenzione stipulata 30 anni fà rispecchia in tutto e per tutto la legge 22/10/1971 n° 865, con durata ventennale, riportata sulla convenzione stessa.
Il notaio mi ha assicurato che non dovrebbero esserci problemi in quanto sono già proprietario di una quota per successione legittima, oltre alla legge del 92 che ha abrogato i vincoli di inalienabilità della legge in oggetto, però resta il fatto che il comune non mi ha ancora dato una risposta.
In caso di risposta negativa, come posso comportarmi?
Grazie Bagudi per la tua pazienza
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Io non credo che il Comune ti possa dare una risposta negativa e penso che il notaio abbia ragione.

Penso anche però che, dal momento che sei figlio unico, non vedo perchè tua madre ti debba fare una donazione: lei comunque, come coniuge superstite, ha ul diritto di abitazione vita natural durante e tu, un domani, volendo vendere la casa avresti dei grossi problemi, perchè le banche danno con molta difficoltà mutui dove ci ci sia a monte una donazione...

Io lascerei le cose come stanno.

Silvana
 

SORMAR

Membro Ordinario
Ti chiedo un'ultima informazione; ho letto in una ricerca fatta in Internet che una legge del 1999 (entrata in vigore con la finanziaria del 1998)la n.448 del 1998, ha stabilito che i Comuni possano chiedere il pagamento di una quota relativa all'esproprio del terreno anche agli assegnatari di abitazioni in edilizia convenzionata di proprietà per liberarli completamente dai vincoli, stipulando una nuova convenzione della durata di 30 anni decurtata del tempo trascorso dalla prima stipula della convenzione alla data della nuova (spero di aver capito bene).
la mia domanda è questa:
Il pagamento al comune è dovuto anche se sono trascorsi 30 anni dalla prima convenzione, o riguarda solamente chi è ancora soggetto ai limiti temporali della stessa?
grazie mille!!:occhi_al_cielo:
 

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