Bastimento

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Privato Cittadino
Per rispondere a @debboa non ho travato sul c.c. una specifica prelazione in capo ad un comproprietario, ma riterrei sufficiente quanto previsto dall'art. 1108 c.c.: per la vendita è necessario il consenso di tutti i partecipanti alla comunione.
Ora se un terzo acquirente offre una cifra inferiore a quella del comproprietario interessato all'acquisto, questi rinnova la sua proposta o non concede il consenso.
 

debboa

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Privato Cittadino
E infatti, non essendo la nostra una comunione ereditaria, avevo detto che il nostro caso non sembra normato, almeno dal puro Codice Civile! E per questo chiedevo aiuto a voi, per sapere se almeno per prassi c'è un modo per aver una sorta di "diritto di prelazione". Anche con la prelazione "vera" penso ci siano regole sul prezzo con cui viene offerto il bene a chi ha il diritto di prelazione e, se questi rifiuta, il prezzo a cui viene venduto a terzi!
 

debboa

Membro Attivo
Privato Cittadino
Per rispondere a @debboa
Ora se un terzo acquirente offre una cifra inferiore a quella del comproprietario interessato all'acquisto, questi rinnova la sua proposta o non concede il consenso.
In effetti hai ragione... L'unico problema è che solo il fatto di mettere l'immobile in vendita rappresenta dei costi, e l'acquisto fatto "sul mercato" implica comunque che pagheremmo dei costi di mediazione...

Comunque la minaccia di non acconsentire alla vendita se il prezzo delle loro quote non è equo dovrebbe bastare a farli ragionare: immagino che far vendere l'immobile all'asta dal giudice sia una Caporetto, sia come spese di giudizio sia come sconto che subirebbe il prezzo dell'immobile!
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
mettere l'immobile in vendita rappresenta dei costi, e l'acquisto fatto "sul mercato" implica comunque che pagheremmo dei costi di mediazione...
Non vorrei turbare i sonni degli amici AI, ma se la tua offerta prevalesse sul prezzo spuntato sul mercato, tu non devi costi di mediazione: tu non hai avuto bisogno degli AI per fare la tua offerta direttamente ai comproprietari. Se il prezzo spuntato fosse invece nettamente superiore, dopo aver sottratto la provvigione, in quel caso ne avresti comunque un tornaconto economico.
 

od1n0

Membro Senior
Privato Cittadino
Comunque la minaccia di non acconsentire alla vendita se il prezzo delle loro quote non è equo dovrebbe bastare a farli ragionare: immagino che far vendere l'immobile all'asta dal giudice sia una Caporetto, sia come spese di giudizio sia come sconto che subirebbe il prezzo dell'immobile!
Lo scioglimento della comunione e' l'extrema ratio visti i tempi e i costi da usare in caso non vi sia possibile nessu altro tipo di accordo.
 

debboa

Membro Attivo
Privato Cittadino
Grazie a tutti e ....Bastimento, non ti preoccupare: non scrivo in che zona si trova l'immobile, altrimenti gli AI locali ti vengono a cercare! :D
 

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