CARAMIA1979

Membro Junior
Privato Cittadino
Vi scrivo per una questione inerente la vendita di una prima casa prima dei cinque anni dall'acquisto, fatto salvo l'obbligo di riacquisto entro i 12 mesi da parte di chi vende.

Chi compra l'immobile (o meglio il notaio di loro fiducia) prospetta questa ipotesi: in caso di mancato riacquisto di una prima casa da parte del venditore e in caso di sua insolvenza nel pagare le imposte (cioè la differenza tra le imposte prima casa già versate e quelle come seconda casa), l'agenzia delle entrate si rifarebbe ipotecando l'immobile oramai divenuto di proprietà di terzi.

Per tutelarsi da questa eventualità, il compratore intende chiedere al venditore di lasciare in deposito presso il notaio la differenza d'imposta così da tutelarsi. Tale cifra, peraltro significativa, dovrebbe essere restituita al venditore solo al momento in cui questi riacquisti un altro immobile con i privilegi prima casa.
Mi appare una procedura strana e priva di fondamento ( tra l'altro non vedo come il venditore, dipendente statale a tempo indeterminato, possa nel caso non comprare un altro immobile entro dodici mesi e sottrarsi al pagamento delle imposte dovute).


Qualcuno mi sa dare ragguagli in merito? Grazie anticipatamente.
 

ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
Per tutelarsi da questa eventualità, il compratore intende chiedere al venditore di lasciare in deposito presso il notaio la differenza d'imposta così da tutelarsi. Tale cifra, peraltro significativa, dovrebbe essere restituita al venditore solo al momento in cui questi riacquisti un altro immobile con i privilegi prima casa.

Non è la prima volta che vedo fare qualcosa del genere, ma se non è stato pattuito prima non credo che il venditore possa essere costretto a farlo.
 

CARAMIA1979

Membro Junior
Privato Cittadino
Di solito è il notaio che non rogita senza la riserva
Mi potete spiegare meglio come funziona tale "riserva": materialmente chi detiene la cifra e a quali condizioni il denaro viene svincolato? Soprattutto, il venditore che garanzie ha del rientro della cifra (che di fatto sarebbe denaro suo finché non supera il limite dei 12 mesi)?
Intanto grazie a tutti per le risposte.
 

ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
La tiene il notaio in deposito, e viene svincolata a fronte del successivo acquisto.

Se hai intenzione di procedere a questo successivo acquisto e non ti serve quella liquidità direi che non ci sono grossi problemi, viceversa secondo me non possono costringerti.
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
l'agenzia delle entrate si rifarebbe ipotecando l'immobile oramai divenuto di proprietà di terzi.
E' un onere pecuniario (differenza d'imposta) oltre la sanzione e interessi che di fatto segue solo il venditore anche se ci sono diverse scuole di pensiero a riguardo.

C'è la tendenza del Notaio per maggiore tutela a consigliare di far lasciare tale differenza d'imposta oltre la sanzione del 30% e interessi a deposito presso il notaio stesso ma non può in alcun modo imporlo

(del resto non esiste ancora nulla di sanzionabile se il venditore riacquista entro i 12 mesi)

come del resto il venditore potrebbe decidere di non riacquistare e pagare la differenza d'imposta oltre gli interessi ma evitandosi la sanzione, questo prima che che ci sia un accertamento d'ufficio che non può essere fatto se non alla scadenza dei 12 mesi.


Di solito è il notaio che non rogita senza la riserva

auguri :festa::festa:
 

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