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Non capisco cosa significhi che l'acquisto di una prima casa non sia revocabile.
Ogni cosa, ogni acquisto può essere revocato, ovviamente corrispondendo le eventuali penalità previste (se previste).
In ogni caso, acquistare da un possessore di partita IVA e/o da un soggetto "fallibile" ci si espone al richio della revocatoria dell'atto di compravendita (nel caso in cui il venditore dovesse fallire e non avesse liquidità o capitale sufficiente a ripianare i debiti).
Puoi ovviare al "problema" innanzi tutto accertandoti dello stato di salute della società di cui il venditore fa parte, ovvero se ha un bilancio attivo, se è solvibile, se non ha debiti impagati e/o cause in corso di natura patrimoniale.
Puoi fare analoghe ricerche sul soggetto fisico (ovvero il venditore).
Inoltre, se l'atto di vendita (il rogito) riporterà un prezzo di vendita congruo e coerente (ovvero il linea con i prezzi di mercato), difficilmente un giudice potrà concedere la revocatoria; se invece riporterà un prezzo inferiore al prezzo di mercato, questa circostanza potrebbe essere considerata sospetta e influire sulla concessione della revocatoria.
Tutto sommato il richio è molto contenuto, a patto che siano state fatte le opportune verifiche e si prendano le opportune precauzioni.
Avevo inteso che tu parlassi della "proposta d'acquisto" e non del rogito.
Per il resto confermo quanto sopra precisato.
La irrevocabilità del rogito riguarda solamente i debiti a carico del venditore pendenti col fisco e non quelli contratti coi privati e/o banche.
È un rischio se l’acquisto è avvenuto ad un prezzo inferiore a quello di mercato.
Aggiungo che dipende anche dal tipo di società: qualora si trattasse di bene immobile di proprietà della persona fisica, a sua volta titolare di quota in una società di capitali, non vedo rischi.
Il discorso sarebbe diverso se invece si trattasse di una società di persone.
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