ab.qualcosa

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Agente Immobiliare
Quando è capitato a me, il notaio ha fatto prima una donazione diretta di denaro al figlio, dopo di che il figlio ha acquistato l'appartamento dichiarando che i soldi erano stati donati dal padre.

Anche a me è capitata una cosa del genere.

Però a quel punto perché indicare nell'atto di compravendita la provenienza dei denari? (il notaio e l'agenzia lo faranno nell'antiriciclaggio ma è un altra storia)
Sono miei e ci faccio quello che mi pare, ed a questo punto l'atto è completamente pulito, con gli stessi effetti della donazione indiretta che citava Massimo ma senza che a qualcuno possano venire i dubbi accampati, ad esempio, dal notaio di cui parlavi tu.

La tesi del notaio in quell'occasione ha proprio voluto definire l'intero prezzo massimo spiegando che in questo caso l'eventuale revocazione sarebbe avvenuta immobile e non sui soldi per questo ha preferito fare prima dell'atto la donazione al figlio degli assegni.

Tesi interessante ma che a me sembra in contrasto con la sentenza citata da Massimo, abbiamo dei riscontri?
 

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