Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Non è cosa semplice... perchè? :D

Un fogliaccio di carta igenica che vale zero, ecco cosa è.

Spiegati meglio, se è possibile.

Che nei "papiri" non ci sia quasi mai sostanza lo posso capire. Spesso dietro c'è solo burocrazia sterile.

Ma senza abitabilità si incorre in sanzioni, spesso si nascondono abusi edilizi che sarà oneroso sanare....
Che tutto si possa vendere e comprare sta bene.
Che una abitazione sia però conforme alle aspettative ed alle promesse è doveroso
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
Spiegati meglio, se è possibile.

Che nei "papiri" non ci sia quasi mai sostanza lo posso capire. Spesso dietro c'è solo burocrazia sterile.

Ma senza abitabilità si incorre in sanzioni, spesso si nascondono abusi edilizi che sarà oneroso sanare....
Che tutto si possa vendere e comprare sta bene.
Che una abitazione sia però conforme alle aspettative ed alle promesse è doveroso
La questione sta tutta nella prevenzione... e cosa compri e perchè. Se compri un bene che in sostanza deve rimanere come è, se hai l'abitabilità, è meglio, am per mere questioni burocartiche, specie se immobile di certi anni, dove l'abitabilità la doveva rilasciare il comune e se ne dimenticava o la rilasciava senza nemmeno guardare ...

Quindi è un "bene burocratico" ma di fatto, primo non è affatto difficile ottenerla ove non ci sia, a meno che non devi fare ristrutturazioni pesnati o che l'immobile non sia un abuso, secondo, dove fosse da fare modifiche sull'esistente, pur sussistendo certificato di abitabilità, non è detto che tu possa lasciare situazioni pregresse che magari non tocchi ristrutturando, nello stato di fatto nel quale si trovano... (es. stanze basse, immobile con abitabilità, fai modifiche e zac!) insomma, sopravvalutato, un foglio che ha valore solo come orpello burocratico.

LA maggioranza degli immobili trasferiti ne è privo, e con le nuove norme vengono rilasciate abitabilità nuove, tranquillamente.

Quindi, semmai, si torna alla conformità urbanistico catastale, da analizzare anche e sopratutto in funzione dell'utilizzo che l'acquirente vorrà fare del comprato.

Puoi comprare un immobile abusivo controllando il certificato di abitabilità? CERTO! Puoi comprare un immobile con difformità e che non possa diventare abitabile controllando la situazione urbanistica? Ma col cavolo! ;)

La differenza è questa.

L'abitabilità è un foglio inutile.
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
PROVA.... e lo saprai!
Infatti, non ne ho mai viste di queste situazioni, faccio il panettiere. L'ultima è di due giorni fa, guarda. :D

Se poi macna in tutto il condominio, sono capsi.. allora ti do ragione ;)

MA solo per questioni BUROCRATICHE, come ad esempio la mancata rogitazione di un parcheggio al comune, per capirsi. Ne abbiamo parlato già.

Abitabilità come è concepita oggi è un assurdo burocratico senza utilità.
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Eppoi tu compreresti un immobile senza abitabilità... per abitarci?

Perchè ? Secondo te, per i nostri regolamenti edilizi, il termine "abitabilità" significa che puoi abitarci ?
Metà dei cittadini italiani allora abita in case che, non avendo abitabilità (per tutte le ragioni del mondo, quasi mai giustificate) non potrebbero essere abitate ?
 

joshuatri

Membro Attivo
Professionista
Salve a tutti,
vediamo se riesco a portare un po di chiarezza su quello che è e cosa si intende per certificato di abitabilità.
Dunque, Il certificato di abitabilità è un documento prescritto dalla legge della Repubblica Italiana riguardante un bene immobile da destinare ad uso abitativo, che viene rilasciato dal comune nel cui territorio è ubicato l'immobile stesso, al fine di dichiararne sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti negli stessi installati. L'obbligo di produzione del certificato è stato introdotto con il Testo unico delle leggi sanitarie (Regio Decreto del 27.07.1934 n° 1265, poi modificato e sostituito dal D.P.R. 22 aprile 1994, n. 425 e dal Testo unico dell'edilizia D.P.R. 06.06.2001 n° 380.
Il certificato ha una grande rilevanza anche in ordine ai diritti connessi al bene, specialmente per il caso di sua cessione, originando questioni civilistiche di una certa complessità. Rilevante giurisprudenza ha infatti enucleato il principio che a fini negoziali il certificato è elemento essenziale dell'abitazione, talché la sua mancanza costituisca mancanza di promessa qualità dell'oggetto; ne consegue che l'alienante di una porzione immobiliare descritta come "abitazione", cederebbe, senza il certificato, aliud pro alio (venderebbe cioè un manufatto non utilizzabile per "assolvere una determinata funzione economico sociale e quindi a soddisfare in concreto i bisogni che hanno indotto l'acquirente ad effettuare l'acquisto"). In taluni casi, le Corti hanno propeso per evidenziare piuttosto un inadempimento dell'obbligo di consegna di documenti o riconoscendo, per la parte acquirente, un errore sulla qualità dell’oggetto. Per contro, alcune sentenze distinguono il caso di mancanza della certificazione in presenza dei requisiti richiesti per il suo rilascio: si sostiene cioè che qualora la porzione compravenduta possieda tali requisiti - e non vi siano quindi ragioni ostative al rilascio del certificato - non sussista inadempimento a meno che la produzione del documento non abbia fatto espressamente parte della obbligazione assunta dall'alienante. In ogni caso, pare di comune accezione che non sia in sé illecito un negozio di compravendita in mancanza di certificazione.
Il documento certifica l'idoneità della unità immobiliare interessata ad essere adibita ad uso abitativo; tale idoneità viene riscontrata verificando la statica dell'edificio e la sua salubrità ed accertando che siano soddisfatti alcuni criteri principalmente riguardanti la distribuzione dei vani e le volumetrie, nonché consistenza, dislocamento e funzionalità degli impianti essenziali (principalmente quelli idrico e fognario). In tempi recenti alle verifiche da effettuarsi si sono aggiunte quelle relative alle nuove normative di sicurezza[12], antinfortunistica, accessibilità e risparmio idrico ed energetico (talune in recepimento di normativa comunitaria). La procedura è essenzialmente declaratoria.
A mio modesto avviso non è o non dovrebbe essere un mero documento senza valore... nè è così semplice ottenerlo specie per i fabbricati che a vario titolo ne sono sprovvisti. Ma lascio a voi la discussione.
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
L'aliud pro alio senza certificato di abitabilità è una castroneria, ciò avviene semmai nel caso si venda un immobile come "adibito a uso residenziale" e poi si scopra che quell'uso non è possibile, non tanto per la mancanza della abitabilità (fogliaccio inutile nella stragrande maggioranza dei casi, sia quando c'è che quando non c'è), ma per la mancanza di possibilità di renderlo abitabile.

Chiaro che poi se non lo scrivi nel preliminare e non rendi espressa la situazione ed accettata come tale (con conseguente accollo del compratore a regolarizzare il tutto) si rischia che l'altro impugni l'atto e ti invochi il 1477 cc... ma chi compravende sa fare le scritture a modo. ;) (e comunque, anche se accetta la situazione e poi l'immobile non fosse abitabile in nessun modo, sempre aliud pro alio siamo, ma non per il foglio, ma per altre problematiche legate all'urbanistica, il foglio è conseguenza, non ragione di...)

Quindi ancora il problema è di forma e di sostanza... non di salubrità.

Ecco che un bel controllo del tecnico pre-preliminare, sistema tutto (Prima di versare caparra, tecnico controllare tutto grazie).

Bisogna sempre controllare urbanisticamente l'immobile prima dell'acquisto, per mezzo di un tecnico di parte acquirente, PROPRIo per eliminare certi problemi a monte, il foglietto di fatto non ti evita di comprare un bell'immobile abusivo, ;)

Quindi non è la mancanza del certificato a determinare l'aliud pro alio, ma la mancanza di possibilità di ottenerlo ;)
LA cosa è mooolto differente.... e anche le sentenze vanno lette BENE.

Ci sono tecnici che sostengono addirittura che non si possa compravendere immobili che non rispettano le nuove norme sugli impianti, addirittura terrorizzando con minacce di responsabilità penali e quanto altro... invito gli stessi a farsi fare una lezione dal notariato anche in questo... c'è un mondo di compravendite a smentirli, nonostante poi le eccezioni siano sempre pronte nella vita...

Anche qui, si scrive che gli impianti sono da rifare e che l'acquirente se ne accolla l'onere, visto che nella formazione dell'offerta di prezzo ne ha tenuto di conto.

Se non ce lo scrivi, cavoli tua...

Che poi sul nuovo venga rilasciato (su responsabilità dei tecnici) in presenza di tutto quanto sopra un bel certificato di abitabilità è pacifico... ma che si venda aliud pro alio un immobile privo di abitabilità e semplicemente FALSO e purtroppo è dare, in molti casi, peso a un fogliaccio dato o non dato per leggerezza, sia in un caso che nell'altro...

Quindi, la pratica sconfessa totalmente quanto sopra scritto, frutto di talebanismo di qualcuno che diffonde cose che non stanno in piedi per semplice prova dei fatti: si compravende benissimo senza quell'orpello burocratico inutile e invito chiunque a diffidare di chi sostiene il contrario, rivolgetevi al notariato che di queste cose ne sa, più di molti altri. Che poi è meglio se c'è, pacifico pure questo, ma solo per un adempimento burocratico, in quanto ci sono immobili che hanno quell'orpello, che sono tutt'altro che abitabili (almeno nei principii che il certificato vorrebbe garantire) a ben guardare... ;)

Ci sono guide del notariato semplice ed efficaci, invito tutti a leggerle.

Il rilascio dello stesso andrebbe molto rivisto, e la sua importanza molto ridimensionata, in assenza di revisioni... un po' come l'ape obbligatoria per immobili ante 2000, che è un furto legalizzato.
 
Ultima modifica:

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Come sempre in Italia, le leggi dicono una cosa - magari giusta - e l'applicazione è tutt'altro.
Gli uffici tecnici dei Comuni per molti anni hanno disatteso quello che tu citi, @joshuatri, vuoi per incuria, vuoi per disattenzione, vuoi per mancanza di volontà di trovare soluzioni.

E se OGGI nelle nuove costruzioni l'agibilità ha un senso, nelle vecchie (magari del dopoguerra dove costruivano case una sopra l'altra come un castello di carte...) non ne ha alcuno.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Nel mio DNA deve esserci qualche gene del Bastian Contrario....

Sono in grado di capire ed in parte condividere lo sfogo di Ponz: ma sarei più umile nel dare del talebano al prossimo. La sua filippica non è certo un esempio di equilibrato giudizio.

p.s.:
un po' come l'ape obbligatoria per immobili ante 2000, che è un furto legalizzato.

L'obbligatorietà dell'APE obbligatoria è sostanzialmente una idiozia: ma se di furto vuoi parlare, lo attribuirei proprio agli attestati relativi ad immobili post 2000 :risata:.
Sono essi (o non sono?) figli della mitica L 380/2001 secondo la quale i criteri costruttivi dovevano rispettare parametri energetici acustici ecc fin dall'origine?
Il certificato d'abitabilità post fine lavori sanciva proprio l'ottemperanza di tutti i requisiti richiesti..., parte integrante del progetto e delle verifiche di collaudo
 

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