Silvia55

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Privato Cittadino
Finalmente dopo tanta "ansia" abbiamo fatto il preliminare, grazie anche ai consigli e suggerimenti dati da "Immobilio", rientro adesso da un sopralluogo fatto con chi dovrebbe ristrutturare dopo aver fatto il rogito e...........:confuso: totale.
Io ho comprato sapendo che avrei dovuto ristrutturare e quindi andava bene cosi, anche perché quando ho fatto la proposta ho anche valutato quando avrei dovuto spendere per la ristrutturazione, sul preliminare c'è scritto esattamente: "che l'acquirente dichiara che l'immobile in oggetto è stato visto e piaciuto nello stato di fatto in cui attualmente si trova".
L'artigiano che dovrebbe ristrutturare mi diceva che si va tutto bene, che io acquisto sapendo che devi sostituire le finestre, rifare il bagno dato che c'è una perdita, ti accolli le spese dei lavori condominiali deliberati e prossimi all'esecuzione, ma il notaio non rogita se non c'è il certificato di conformità (o di corrispondenza) dell'impianto elettrico, quello idraulico non occorre dato che non c'è l'impianto del gas.
Veramente le cose stanno cosi?
Veramente chi vende deve dare questo certificato?
Se cosi fosse, visto che io ho comprato nello stato di fatto in cui si trova l'immobile dovrei essere io a procurarmi questo certificato?
:rabbia: E quante rogne....... forse era meglio continuare a stare in affitto
 

SALVES

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Professionista
Prova con un altro notaio, alcuni lo chiedono ed altri no, questo avviene anche così con il certificato di agibilità.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Non è così.

Dovete semplicemente dichiarare nel rogito che sei a conoscenza del fatto che gli impianti non sono a norma.

L'obbligatorietà c'è per i contratti d'affitto.

E, in ogni caso, toccherebbe al proprietario.
Direi che non è richiesto per legge allegare il certificato di conformità. Il Dl 133 è stato abolito.
E non conosco norme che vietino di pattuire un contratto dove la messa a norma e/o adeguamento sia a carico del conduttore. Esempio i locali commerciali o tecnici.

Diverso il discorso responsabilità e rispondenza dei locali all'uso dichiarato
 

studio gottardi

Membro Attivo
Professionista
L'obbligo previsto dalla normativa è stato abolito dopo neanche sei mesi dall'entrata in vigore però come giustamente dice Bagudi devi far mettere nell'atto che l'impianto elettrico dell'immobile acquistato non è a norma.
TI faccio una domanda, perchè da quanto te detto non lo capisco, per caso l'immobile è ad uso lavorativo? con dipendenti? perchè se così fosse la cosa sarebbe diversa.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
TI faccio una domanda, perchè da quanto te detto non lo capisco, per caso l'immobile è ad uso lavorativo? con dipendenti? perchè se così fosse la cosa sarebbe diversa.
Diversa in che senso?

Che per un ambiente di lavoro, con dipendenti, debbano esserci precise disposizioni di sicurezza, è noto e chiaro.
Ma cosa implica quanto sopra nei confronti di una compravendita? Ancora una volta, perchè non dovrebbe essere possibile vendere un immobile, privo di impianti ad esempio, o diichiarati privi di certificato di conformià, che l'acquirente adeguerà secondo le sue esigenze?
 

cafelab

Moderatore
Membro dello Staff
Professionista
L'artigiano che dovrebbe ristrutturare mi diceva che si va tutto bene, che io acquisto sapendo che devi sostituire le finestre, rifare il bagno dato che c'è una perdita, ti accolli le spese dei lavori condominiali deliberati e prossimi all'esecuzione, ma il notaio non rogita se non c'è il certificato di conformità (o di corrispondenza) dell'impianto elettrico, quello idraulico non occorre dato che non c'è l'impianto del gas.
Veramente le cose stanno cosi?

Macchè, di artigiani che parlano tanto per parlare ce ne sono tanti...
State attenti perchè una ristrutturazione fatta con un artigiano sapientone diventa un calvario
 

Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
:basito: ma allora non è obbligatorio o come al solito sono le classiche cose fatte "alla carlona", sento il notaio sperando di non dover cercarmene un altro.
Non è fatta male, è normale che la Legge consenta compravendite senza certificazioni, se no sarebbero invendibili gli immobili da ristrutturare o ristrutturati con normative diverse.
 

gagarin

Membro Attivo
Amm.re Condominio
E quante rogne....... forse era meglio continuare a stare in affitto
Stai più che tranquilla: il notaio pretende solo concessione edilizia, abitabilità (se non sono già riportate nell'atto di provenienza) e l'APE: tutti documenti che dovrà fornire il venditore. Non c'è neanche bisogno di specificare nel rogito che l'impianto elettrico non è a norma: se vuoi lo puoi fare ma "sporcheresti" solo l'atto. Quando ristrutturi, comunque, accertati che la Ditta ti rilasci la certificazione di adeguamento alle normative di impianto elettrico, idraulico e del gas: in futuro ti serviranno comunque; inoltre, se dovessi rifare anche gli infissi o la coibentazione delle pareti e dovessi locare l'immobile, ti converrà farti rifare anche l'APE.
 

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