Buonasera a tutti voi professionisti e non,
avrei bisogno di alcune informazioni sulla mia situazione e cercherò di darvi quante più informazioni possibili per avere qualche parere.
La situazione è la seguente :
1) Ho ereditato il 50 % di alcuni immobili da qualche anno (l'altra metà è in mano a mio zio) che catastalmente sono A/5. Mio zio dal 2005 continua ad usufruire esclusivamente degli immobili (solo lui ha le chiavi, non posso accedervi se lui non è disponibile, e se voglio andarci mi accompagna poichè li usa come locali deposito e all'interno c'è della sua merce) senza corrisponderci alcuna cifra (non abbiamo un contratto di locazione e non ho comunque mai percepito cifre per questo suo uso ). In uno solo dei due locali ho depositato degli oggetti ma in un angolino non facilmente raggiungibile perchè c'è la sua roba davanti e comunque rimangono i problemi di accessibilità all'immobile. Ho chiesto parere ad un avvocato che prima mi ha detto che potrei chiedergli un indennizzo per gli ultimi 5 anni, poi mi ha detto che in realtà l'indennizzo partirebbe dal momento in cui viene deposto in tribunale e quindi mi ha consigliato di lasciar perdere.
2) Data la situazione esasperante, spinto dallo stesso avvocato che mi aveva detto che la comunicazione non era in nessun modo vincolante, e, dopo aver preso atto dello stato degli immobili, ho deciso di fare un'offerta per la metà degli immobili a mio zio di circa 30000 €. Offerta che è stata accettata e sottoscritta da mio zio. Precedentemente avevo incaricato un tecnico di redarre una perizia ed era venuto fuori, dall'accertamento generale della proprietà immobiliare urbana, che uno dei due locali ha un soppalco abusivo. Inutile dire che io ho chiesto più volte a mio zio della situazione e lui mi ha sempre risposto che era tutto in regola e quindi non avevo dato peso alla situazione che non mi era stata fatta notare dal tecnico.
A questo punto io vorrei tirarmi indietro poichè temo di dovermi trovare a pagare un'eventuale sanzione, l'abbattimento del soppalco con conseguente abbassamento del valore del locale e una denuncia.
Scrivo uno stralcio della lettera che l'avvocato ha inviato :
"In qualità di procuratore, del sig Tizio, quale erede del compianto sig. Caio, che ai fini della presente eleggono dom.lio esclusivo presso il mio studio , le formulo la seguente proposta :
il mio assistito comproprietario al 50 % con la S.V, dei due locali depositi in Località (LO) via dei matti n.6, offre per l'acquisto della vs quota dei locali la somma di € xxxxx,xx (xxxxxx/00).
Nel caso in cui tale offerta non venisse accolta, il mio assistito vi invita a regolarizzare la vs posizione tramite un contratto di locazione."
In seguito a quanto scritto sopra si fa comunque riferimento al fatto degli indennizzi, quindi non si parla nella lettera soltanto di questa proposta e non è stata firmata da me ma bensì solo dall'avvocato.
Ovviamente non è stata data caparra poichè non c'era altro previsto nella lettera.
3) In conclusione, scusandomi per la lunghezza del post, volevo sapere innanzitutto se qualcuno ha vissuto situazioni analoghe per quanto riguarda la situazione degli indennizzi e se mi consigliate di rivolgermi ad un altro avvocato per avere un ulteriore parere. In più ho letto tantissimo qui sul forum ed in rete che la proposta d'acquisto è vincolante e che in generale, mio zio potrebbe tenersi la caparra (in questo caso non è stata versata), farmi causa per chiedermi i danni ed eventualmente costringermi ad acquistare comunque gli immobili.
Ora premesso che io vorrei parlare con mio zio e spiegargli le mie ragioni, ma dato i pessimi rapporti in cui siamo c'è una concreta possibilità che lui decida di portarmi in causa, quello stralcio di lettera può considerarsi una proposta d'acquisto efficace o manca di qualcosa? Il fatto che ci sia un abuso, può farmi tirare indietro in maniera indolore o comunque sarei costretto a pagare i danni? Sapete quantificarmi in linea generale i danni?
Grazie a tutti e buona serata.
avrei bisogno di alcune informazioni sulla mia situazione e cercherò di darvi quante più informazioni possibili per avere qualche parere.
La situazione è la seguente :
1) Ho ereditato il 50 % di alcuni immobili da qualche anno (l'altra metà è in mano a mio zio) che catastalmente sono A/5. Mio zio dal 2005 continua ad usufruire esclusivamente degli immobili (solo lui ha le chiavi, non posso accedervi se lui non è disponibile, e se voglio andarci mi accompagna poichè li usa come locali deposito e all'interno c'è della sua merce) senza corrisponderci alcuna cifra (non abbiamo un contratto di locazione e non ho comunque mai percepito cifre per questo suo uso ). In uno solo dei due locali ho depositato degli oggetti ma in un angolino non facilmente raggiungibile perchè c'è la sua roba davanti e comunque rimangono i problemi di accessibilità all'immobile. Ho chiesto parere ad un avvocato che prima mi ha detto che potrei chiedergli un indennizzo per gli ultimi 5 anni, poi mi ha detto che in realtà l'indennizzo partirebbe dal momento in cui viene deposto in tribunale e quindi mi ha consigliato di lasciar perdere.
2) Data la situazione esasperante, spinto dallo stesso avvocato che mi aveva detto che la comunicazione non era in nessun modo vincolante, e, dopo aver preso atto dello stato degli immobili, ho deciso di fare un'offerta per la metà degli immobili a mio zio di circa 30000 €. Offerta che è stata accettata e sottoscritta da mio zio. Precedentemente avevo incaricato un tecnico di redarre una perizia ed era venuto fuori, dall'accertamento generale della proprietà immobiliare urbana, che uno dei due locali ha un soppalco abusivo. Inutile dire che io ho chiesto più volte a mio zio della situazione e lui mi ha sempre risposto che era tutto in regola e quindi non avevo dato peso alla situazione che non mi era stata fatta notare dal tecnico.
A questo punto io vorrei tirarmi indietro poichè temo di dovermi trovare a pagare un'eventuale sanzione, l'abbattimento del soppalco con conseguente abbassamento del valore del locale e una denuncia.
Scrivo uno stralcio della lettera che l'avvocato ha inviato :
"In qualità di procuratore, del sig Tizio, quale erede del compianto sig. Caio, che ai fini della presente eleggono dom.lio esclusivo presso il mio studio , le formulo la seguente proposta :
il mio assistito comproprietario al 50 % con la S.V, dei due locali depositi in Località (LO) via dei matti n.6, offre per l'acquisto della vs quota dei locali la somma di € xxxxx,xx (xxxxxx/00).
Nel caso in cui tale offerta non venisse accolta, il mio assistito vi invita a regolarizzare la vs posizione tramite un contratto di locazione."
In seguito a quanto scritto sopra si fa comunque riferimento al fatto degli indennizzi, quindi non si parla nella lettera soltanto di questa proposta e non è stata firmata da me ma bensì solo dall'avvocato.
Ovviamente non è stata data caparra poichè non c'era altro previsto nella lettera.
3) In conclusione, scusandomi per la lunghezza del post, volevo sapere innanzitutto se qualcuno ha vissuto situazioni analoghe per quanto riguarda la situazione degli indennizzi e se mi consigliate di rivolgermi ad un altro avvocato per avere un ulteriore parere. In più ho letto tantissimo qui sul forum ed in rete che la proposta d'acquisto è vincolante e che in generale, mio zio potrebbe tenersi la caparra (in questo caso non è stata versata), farmi causa per chiedermi i danni ed eventualmente costringermi ad acquistare comunque gli immobili.
Ora premesso che io vorrei parlare con mio zio e spiegargli le mie ragioni, ma dato i pessimi rapporti in cui siamo c'è una concreta possibilità che lui decida di portarmi in causa, quello stralcio di lettera può considerarsi una proposta d'acquisto efficace o manca di qualcosa? Il fatto che ci sia un abuso, può farmi tirare indietro in maniera indolore o comunque sarei costretto a pagare i danni? Sapete quantificarmi in linea generale i danni?
Grazie a tutti e buona serata.