in aggiunta a quanto detto da francesca63
il "prezzo-valore" è il criterio che calcola le imposte mediante la rendita catastale, certa ed inequivocabile.
al massimo l'agenzia delle entrate potrebbe farti un accertamento se indichi il valore catastale come prezzo di vendita qualora il valore di mercato sia evidentmente superiore.
è totalmente sbagliato dal punto concettuale e come approccio.
Quando si trasferisce un bene/immobile, la norma attuale prevede che le imposte si possano pagare attraverso due metodi/criteri a scelta:
1) criterio del "prezzo-valore" = rendita catastale > tutte le imposte sono determinate attraverso il valore catastale che si determina mediante la rendita catastale ......certa ed inequivocabile.
2) criterio del valore di mercato o prezzo concordato per l'acquisto > tutte le imposte sono determinate attraverso tale prezzo/valore.
Quindi si tratta di un prezzo/valore dichiarato
In questo caso è lapalissiano che si possa dichiarare un prezzo inferiore a quello reale, per il solo scopo di pagare meno imposte.
Da questo ne discende che nel caso 2) vi sono più probabilità di accertamenti successivi.
Diversamente dal caso 1) che si basa su di un dato certo e non soggetto a dichiarazioni a ribasso, quindi totalmente esente da verifiche successive.