carlak

Membro Junior
Professionista
Salve una domanda se dovessi fare atto di vendita prima casa tra mia mamma e me quanto dovrei versare come prezzo di vendita considerando che la rendita catastale é 27.ooo euro? E l. Atto quanto mi costerebbe? Per la donazione mi hanno chiesto 2000 euro. Grazie
 

Zagonara Emanuele

Membro Senior
Agente Immobiliare
Come prima casa dovresti pagare il 2% calcolato ul valore catastale, ma in questo caso in realtà pagherai € 1.000,00 di imposta.
Detta somma è quella minima.

Per l'importo dovuto al notaio meglio se ne senti alcuni e chiedi un preventivo, perchè potrebbero esserci differenze.
 

CheCasa!

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Salve una domanda se dovessi fare atto di vendita prima casa tra mia mamma e me quanto dovrei versare come prezzo di vendita considerando che la rendita catastale é 27.ooo euro? E l. Atto quanto mi costerebbe? Per la donazione mi hanno chiesto 2000 euro. Grazie

Diciamo che sarebbe meglio attenersi ad un valore che almeno di poco superi quello catastale. Il costo dell'atto potrebbe essere contenuto nei 2.500 euro tasse incluse.

E' importante che il passaggio di denaro avvenga realmente.
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
Considerato che entrano in gioco gli onorari del Notaio, di cui certamente non si dispone la conoscenza della loro entità.
Credo che sarebbe opportuno contattare più notai per valutare se converga l'una o l'altra delle soluzioni

una cosa forse è certa > il valore di mercato può essere volatile, nel senso che può oscillare ed essere soggetto a valutazioni personale .......quindi si potrà essere soggetti a successivi accertamenti dell'AdE.
Cosa che invece non avviene con il valore certo dedotto dalla rendita catastale
 
Ultima modifica:

Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
Salve una domanda se dovessi fare atto di vendita prima casa tra mia mamma e me quanto dovrei versare come prezzo di vendita considerando che la rendita catastale é 27.ooo euro? E l. Atto quanto mi costerebbe? Per la donazione mi hanno chiesto 2000 euro. Grazie
Se sei l'unica futura erede al massimo l'agenzia delle entrate potrebbe farti un accertamento se indichi il valore catastale come prezzo di vendita qualora il valore di mercato sia evidentmente superiore. Se ci sono altri eredi, nella malauguratissima ipotesi di decesso della parte venditrice, qualcuno potrebbe contestarti l'atto non avendo versato una somma adeguata esattamente come potrebbe contestarti la donazione. In entrambi i casi è meglio pattuire e versare un prezzo di mercato verosimile
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
al massimo l'agenzia delle entrate potrebbe farti un accertamento se indichi il valore catastale come prezzo di vendita qualora il valore di mercato sia evidentmente superiore.
Siamo ancora liberi di vendere alla cifra che vogliamo.
Se si vende stando sul valore catastale, e con il prezzo-valore, l’agenzia delle entrate (che si occupa appunto di “entrate”, cioè imposte) non può obiettare nulla, poiché le imposte resterebbero le medesime, anche se il prezzo fosse più alto.
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
in aggiunta a quanto detto da francesca63
il "prezzo-valore" è il criterio che calcola le imposte mediante la rendita catastale, certa ed inequivocabile.

al massimo l'agenzia delle entrate potrebbe farti un accertamento se indichi il valore catastale come prezzo di vendita qualora il valore di mercato sia evidentmente superiore.
è totalmente sbagliato dal punto concettuale e come approccio.

Quando si trasferisce un bene/immobile, la norma attuale prevede che le imposte si possano pagare attraverso due metodi/criteri a scelta:

1) criterio del "prezzo-valore" = rendita catastale > tutte le imposte sono determinate attraverso il valore catastale che si determina mediante la rendita catastale ......certa ed inequivocabile.

2) criterio del valore di mercato o prezzo concordato per l'acquisto > tutte le imposte sono determinate attraverso tale prezzo/valore.
Quindi si tratta di un prezzo/valore dichiarato
In questo caso è lapalissiano che si possa dichiarare un prezzo inferiore a quello reale, per il solo scopo di pagare meno imposte.
Da questo ne discende che nel caso 2) vi sono più probabilità di accertamenti successivi.
Diversamente dal caso 1) che si basa su di un dato certo e non soggetto a dichiarazioni a ribasso, quindi totalmente esente da verifiche successive.
 

ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
Diciamo che sarebbe meglio attenersi ad un valore che almeno di poco superi quello catastale. Il costo dell'atto potrebbe essere contenuto nei 2.500 euro tasse incluse.

Dici che un eventuale coerede non potrebbe impugnare l'atto a fronte di un prezzo pesantemente inferiore al valore di mercato?
E questa eventualità, se pur teorica, non potrebbe in futuro arrecare fastidi?
 

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